Operai I

Brano tratto da "Cattedrale" di Saverio Fattori, pubblicato su www.carmillaonline.com

Le catene di assemblaggio sono piene di femmine, sembrano più dotate per eseguire lavori ripetitivi e non mettono mai in discussione le leadership, nessuna guerra al potere, piccole battaglie tra pari livello per le bucce di patate. Molte donne non sono sopravvissute al parto e conducono esistenze terrificanti. Sui quotidiani cercano immediatamente la pagina dell’oroscopo, ho visto circolare un settimanale pocket dedicato esclusivamente all’astrologia. Sembrano fuori gioco su tutto ciò che non è tangibile, riferibile a esigenze pratiche. Refrattarie a ogni impeto trasgressivo. Incapaci di sognare, hanno ammazzato a martellate tutti i grilli che nella testa dovevano pur avere avuto. Almeno nei primi anni della loro esistenza. Sembrano vomitate sul pianeta il giorno stesso, non hanno memoria storica, visione tridimensionale. Sulla competitività lavorativa sono spietate. Le mansioni sono elementari e nulla lasciano a creatività e iniziativa individuale, eppure riescono a ricavare un’ implacabile meritocrazia che nemmeno la dirigenza pretende esplicitamente. Sono efficienti in quanto attente ai dettagli, dotate di grande precisione e pragmaticità. Devono sempre dimostrare di essere migliore della collega che lavora accanto e che secondo la rotazione fa le stesse mansioni dettate dell’Instruction Plan nel medesimo tempo. Potrebbe apparire impresa impossibile. Un meccanismo inchiodato da secoli si è fatto patrimonio genetico e le induce a essere seducenti verso il potere, e sedotte dal potere stesso. Il potere è sempre e comunque maschio.

Gli operai maschi non hanno malizie di questo tipo, sono più dispersivi, lavorano per la busta paga, si dedicano alla cura dell’auto e ad altre inutili necessità quali le coppe europee di calcio e la formula uno. I più svegli frequentano le fiere dell’elettronica.
Maschi e femmine in Cattedrale vivono astrazioni, si accontentano di pezzi di vetro colorato. È sempre la non-coscienza a salvarli dalla depressione e dalla follia. Un delicato istinto di conservazione li sigilla e li rende impermeabili a dubbi e domande profonde, all’idea del suicidio. Non diventano pericolosi per sé e per gli altri, nessuno ha ancora acquistato un AK 47 su internet. Forse perché non si fidano ad usare la carta di credito per gli acquisti in rete. Forse perché non hanno accesso alle fiere delle armi da fuoco.
Nessuno è ancora entrato in mensa facendo fuoco all’impazzata.

Commenti

  1. grazie per l'attenzione, continua a seguirmi le puntate sono brevi. E' un lavoro ancora in cantiere (non è saggistica spero si sviluppi trama vera)quindi accetto consigli in corsa.

    saverio

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