Querelare a prescindere

Querelare a prescindere, è questo il metodo adottato dai nostri politici quando vengono attaccati in televisione, sui libri si può scrivere di tutto ma non si può amplificare il proprio pensiero nello strumento mediatico più potente di tutti.
È chiaro che i libri vengono letti da poche persone e che dunque danno poco fastidio, è solamente una questione di numeri, i telespettatori sono voti che devono essere incamerati per le prossime elezioni, noi siamo solo voti.
L'ultimo caso è avvenuto ieri nella trasmissione “Che tempo che fa” dove Marco Travaglio ha riportato un fatto scritto nel suo libro e in quello di Lirio Abbate, giornalista dell'Ansa minacciato dalla mafia e cioè che Schifani aveva avuto rapporti con persone poi condannate per mafia.
La minaccia di querela non si è fatta attendere, Maurizio Gasparri ha prontamente proferito verbo:«Ancora una volta il cosiddetto servizio pubblico della Rai viene messo a disposizione, senza contraddittorio, dalla condotta diffamatoria di Travaglio. Le offese al presidente Schifani troveranno la giusta risposta nelle sedi giudiziarie ».
Il termine “contraddittorio” è il più ricorrente nelle minacce di querela, lo si brandisce come un'arma contro chi si batte per una libera informazione approfittando dell'ignoranza persone che si bevono tutto e non sanno che i fatti non possono essere contraddetti.

Commenti

  1. è la prima volta che entro in questo blog, davero carino!
    ormai i vari blog che campeggiano la rete sono l' unico vero strumento d' informazione che abbaimo, ammiro molto Travaglio, uno dei pochi veri giornalisti.
    continuiamo a difondere i nostri pensieri e tutto cio che abbiamo da dire........

    saluti
    maria

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  2. Noi blogger dobbiamo essere i "veri giornalisti". Dalla TV ci iniettano il Valium, noi dobbiamo essere l'adrelina.
    Quando vuoi passa da me http://smxworld.blogspot.com

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